Non c'è dubbio alcuno che "Swallows' tempest" (assieme alla classicissima "Call me" inevitabilmente) abbia rappresentato il "ponte" ideale tra la prima produzione che fu di Masin e la sfortunata avventura del progetto a cui è dedicato questo blog.
Ma a prescindere - come sempre - da come siano andate DAVVERO le cose, questo era uno dei brani più solidi e significativi dell'intero live set e non c'è stata una sola volta che non ci si sia emozionati nel suonarlo dal vivo (e anche in prova se devo essere onesto).
L'interplay tra la pulsazione originale del sequencer (qui riveduta e corretta) e l'articolata parte ritmico-melodica del basso hanno sempre permesso la sovrapposizione delle sonorità più astratte e visionarie dell'ntero repertorio della band.
Ecco perchè meritava un "ripasso" ...
La nuova versione che apparirà nell'album "Almanac 33 rpm/years After" sarebbe stata forse impensabile allora... ma oggi è uscita quasi in automatico, traslata verso un'altra dimensione possibile (A.M.)
ReplyDelete