Wednesday, March 26, 2025

2025 - "ALMANAC 33rpm YEARS AFTER" - Alessandro Monti

Finalmente è uscito il tanto atteso progetto di rivisitazione/reinvenzione delle musiche del repertorio che fu del WIND project ad opera di Alessandro Monti (che di quel progetto è stato parte integrante ed essenziale nel suo percorso creativo).

E' inevitabile che questo progetto mi veda personalmente coinvolto a livello emotivo, e non solo perchè anch'io sono stato parte di quel progetto fin dall'inizio (anzi, forse l'ho perfino voluto prima io di chiunque altro a supporto della musica di Gigi Masin che all'epoca faceva parte della mia casa di produzione Pixel & Bo di Padova) e anche perchè la mia conoscenza di Alessandro ha le radici affondate nei precedenti 50 anni (e più) e le nostra collaborazioni musicali ci hanno portato "ovunque", tra abissali distanze divergenze personali e caratteriali indissolubilmente fuse da una stima ed un affetto reciproco impermeabile a qualsiasi rovescio relazionale.

Quello che è stato il progetto "WIND" meriterebbe pagine e pagine di riflessioni delle più disparate (e disperate) ma nel tempo ho imparato a convivere con quella feroce stagione e - soprattutto a "fare pace" con quelle musiche dal vago sapore di mandorla amara.

Questo mio percorso di "cura" ha trovato per me naturale sbocco nella pubblicazione (solo in formato digitale) già nel 2018 de "I GIORNI DEL VENTO" ...

... un affresco creativo rigenerato e ricomposto comprendente riletture (più che "reinvenzioni") dei brani che furono del repertorio "Wind" integrato da mie riflessioni parallele e in qualche modo fortemente collegate emotivamente ed artisticamente.

Ma quello è stato un mio percorso ... e non è questo lo spazio per argomentarne ulteriormente.
(semmai segnalo soltanto che è ancora disponibile a questo indirizzo)

Io trovo invece che "Almanac 33rpm Years After" sia de facto la conclusione del percorso di riabilitazione emotiva (sull'argomento) che Alessandro Monti ha saputo portare avanti con grande lucidità e passione.

Nell'abbandonare ogni riferimento sonoro alle musiche originali, ha scelto una intelligentissima dimensione sonica che porta l'ascoltatore direttamente "faccia a faccia" con quelle musiche, reinventate per chitarra acustica o sintetizzatore granulare o suoni d'ambiente.

Non c'è alcuna concessione al superfluo e tutto è straordinariamente essenziale e diretto.

Produrre un disco così è sempre una grande sfida con se stessi (in questo caso ampiamente vinta) perchè non è affatto "semplice" spogliarsi delle possibili ed illimitate opzioni tecnologiche scegliendo di coinvolgere intimamente il potenziale interlocutore ascoltatore "guardandolo negli occhi".

Sei (maxi) miniature registrate tra giugno e luglio dello scorso anno che a vario titolo propongono un tuffo nell'anima del suono, di quella musica e del suo autore, invitando a "comprendere" il vero messaggio liberatorio che quelle stesse note portano in sè - benchè oggi declinate in maniera così struggente nella differenza dall'originale passato.

Un disco prezioso (per me forse, comprensibilmente, più che non per altri) che conferma che per noi (e mi assumo qui la responsabilità di dichiararlo apertamente) la musica viene prima di ogni cosa perchè è parte integrante di ogni nostro pensiero, sentimento ed azione (nel bene e nel male).

33 anni dopo ... 66 anni dopo ... comunque.