Friday, March 11, 2016

2016 - "BLOW-UP" MAGAZINE REVIEW (Christian Zingales)



































“ (...) Attesa ristampa della jam veneziana targata 1991, perfetta di secondo CD extra. Con i tre cavalieri atmosferici a dividersi tra tastiere, piano, voci, l’eventuale basse e chitarra elettrica, “The wind Collector” è un viaggio che si apre negli stridenti, celestiali alti di campane in risonanza di ‘Satellite’, e subito lacrima nella classica ‘Stella Maris’ su paterne scansioni basse, sparsi fraseggi di piano, prospettive, in un moto emotivo che esonda nel raggelante ‘Ghosts’, la voce di Monti con i suoi occhi fissi nella caduta del tempo, tutto un disincanto di armonie attorno. ‘She Wears Shades’ stacca, Masin su corde di cetra, luminose panoramiche etniche, ‘Kingfish’ è un bordone minimalistico, ‘Almanac’ è un’altra song sospesa su una moviola wavey, ‘Blue Weaver’ una partitura per piano, acqua e cucù, ‘Wind Collector’, lanciata su organo, accumula e dispere tensioni, in ‘Snake Theory’, ‘Valentine’ e ‘Random Security’ è Gigi a cantare distanze.
Il secondo CD “As Witness Our Hands” è basato su materiale d’archivio, tracce sparse e versioni, tra le iridiscenze fioriture e cristalline note di piano dell’ormai mitologica ‘Clouds’ (campionata ai tempi dai To Rococo Rot e da qui da Bjork e tanti altri), e poi le trame dissonanti e noisey di 'Improvisation 1' e 'No Mistake', la sceneggiatura gabbiani tremolo e drama di ‘Swallows’ Tempest’, una out-song in equilibrio sul vuoto come la strepitosa ‘The Letter’, due brillanti interpretazioni di un pezzo strumentale e una canzone, rispettivamente ‘Medusa’s Refrain’ di Terry Riley e ‘Know’ di Nick Drake, a individuare due perfetti tumi tutelari del viaggio che culmina nel baluginio investigativo de ‘La Luna’ … ”
— Christian Zingales

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